IAS 2023

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26/07/2023 16:27 - 26/07/2023 16:28 #1 da LilaMod
IAS 2023 è stato creato da LilaMod
 

Data: 23 - 26 luglio 2023
Autore: NAM Aidsmap

LILA Onlus - Lega Italiana per la Lotta contro l'AIDS, in collaborazione con  NAM , è lieta di fornirti la copertura scientifica ufficiale on-line della XII Conferenza IAS sull'HIV ( IAS 2023 ), che si terrà dal 23 al 26 luglio 2023 a Brisbane, Australia, e online.
NAM sarà presente e riferirà sui temi chiave della Conferenza inviando bollettini riassuntivi (in italiano, grazie alla collaborazione con LILA Onlus) via email.
 

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26/07/2023 16:30 - 26/07/2023 16:30 #2 da LilaMod
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PRIMO BOLLETTINO

Primo caso di apparente remissione dall'HIV dopo trapianto con staminali prive di mutazione in CCR5.
Un uomo soprannominato il 'paziente di Ginevra' sarebbe l'ultima persona a risultare "curata" dall'HIV a seguito di un trapianto di cellule staminali a cui è stato sottoposto per il trattamento del cancro. A differenza degli altri casi finora riportati, però, il donatore non presentava la mutazione del gene CCR5.
L'uomo, che ha da poco passato i cinquant'anni, aveva ricevuto la diagnosi di HIV nel 1990 e assumeva la terapia antiretrovirale (ART) dal 2005. Dopo aver sviluppato una rara e aggressiva forma di cancro, si è sottoposto a chemioterapia e radioterapia total body, per poi ricevere il trapianto di cellule staminali nel 2018.
Nei precedenti casi in cui un paziente era stato dichiarato "curato" dall'HIV, le cellule staminali impiegate per il trapianto provenivano da donatori con una rara mutazione genetica (nota come CCR5-delta-32), che comporta l'assenza dei co-recettori CCR5 sui linfociti T: tale assenza, di fatto, impedisce all'HIV di penetrare nelle cellule. Stavolta, però, non erano disponibili donatori compatibili che presentassero questa mutazione.

La pitavastatina riduce il rischio di eventi cardiovascolari nelle persone con HIV.
Secondo uno studio presentato in settimana, una statina di uso molto comune sarebbe in grado di ridurre il rischio di infarto, ictus e altri eventi cardiovascolari quando viene somministrata a persone con HIV a cui normalmente non verrebbe prescritta. Questo sembra indicare che l'impiego di statine potrebbe prevenire un evento cardiovascolare importante, o il relativo decesso del paziente, su cinque.
REPRIEVE è un ampio studio di fase III che ad aprile era stato interrotto prima del previsto dopo che dai risultati ad interim era già emerso che la pitavastatina riduceva del 35% il rischio di eventi cardiovascolari importanti. Il prof. Steven Grinspoon della Harvard Medical School e del Massachusetts General Hospital ne ha presentato a IAS 2023 i risultati dettagliati, contemporaneamente pubblicati sul New England Journal of Medicine.
Una mole crescente di studi dimostra che le persone con infezione da HIV sono maggiormente soggette a malattie cardiovascolari, il che può essere imputato agli effetti avversi di taluni antiretrovirali, ai tassi più elevati di fattori di rischio tradizionali come il fumo, o ancora al fatto che in taluni casi l'infiammazione cronica persiste nonostante una terapia antiretrovirale efficace.

Semaforo giallo: la posizione dell'OMS riguardo ai casi di carica virale "soppressa ma rilevabile".
Quando una persona ha carica virale HIV soppressa ma ancora rilevabile, il rischio di trasmissione è "quasi nullo o trascurabile": è quanto si legge in un documento pubblicato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e presentato a IAS 2023
La dott.ssa Lara Vojnov, consulente per la diagnostica del Programma globale dell'OMS per l'HIV, l'epatite e le infezioni sessualmente trasmissibili, ha presentato un nuovo documento programmatico dell'Organizzazione dal titolo The role of HIV viral suppression in improving individual health and reducing transmission ('Il ruolo della soppressione virale dell'HIV per migliorare la salute individuale e ridurre la trasmissione').
Nel documento viene fatta la distinzione tra tre categorie di risultati del test della carica virale: "non soppressa" (oltre 1000); "non rilevabile", che dipende dalla sensibilità del singolo test e può indicare un qualsiasi valore da 0 a 200; e una categoria intermedia, "soppressa", in cui il test rileva la presenza di HIV ma a livelli così bassi che non riesce a quantificarli (sotto 1000).

Esposizione alla ART nel grembo materno e controllo spontaneo dell'HIV post-trattamento in cinque neonati maschi sudafricani.
In uno studio condotto in Sudafrica e presentato a IAS 2023 sono stati descritti i casi di cinque bambini maschi nati con infezione da HIV a cui è stata sospesa la somministrazione della terapia antiretrovirale (ART) e che in seguito continuavano persistentemente ad avere carica virale non rilevabile anche senza l'ausilio dei farmaci. Questi dati sembrano indicare che gli antiretrovirali possono essere efficaci per il trattamento dell'HIV già nel grembo materno e al contempo evidenziano una potenziale differenza legata al sesso nella capacità di controllare spontaneamente la riattivazione della replicazione virale dopo aver interrotto la terapia.
Nell'ultimo decennio sono stati segnalati diversi casi di bambini in grado di mantenere una carica virale non rilevabile per mesi o addirittura anni, spesso dopo solo un breve ciclo di terapia antiretrovirale: sono i cosiddetti post-treatment controllers.
La dott.ssa Gabriela Cromhout dell'Università di KwaZulu-Natal ha ipotizzato che nei bambini la capacità di tenere spontaneamente a bada il virus dopo aver ricevuto un primo trattamento potrebbe essere più comune di quanto si pensasse fino a quel momento. Nel 2015, quindi, ha avviato insieme ai suoi colleghi uno studio di coorte longitudinale, che attualmente coinvolge 281 madri con figli nati con infezione da HIV. I bambini sono monitorati fin dalla nascita.

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26/07/2023 16:32 - 26/07/2023 16:33 #3 da LilaMod
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SECONDO BOLLETTINO

Sudafrica: interrompere le cure per l'HIV può essere mortale.
Da uno studio condotto in Sudafrica è emerso che chi non accedeva alle cure per l'HIV per più di sei mesi aveva una probabilità due o tre volte maggiore di morire nell'arco di tempo coperto dallo studio rispetto a chi rimaneva in cura in modo continuativo.
Il dott. Haroon Moolla dell'Università di Città del Capo e i suoi colleghi hanno raccolto dati provenienti da svariate ampie coorti di pazienti in Sudafrica, concentrandosi su persone che hanno interrotto la terapia antiretrovirale (ART) e l'hanno successivamente ripresa. La raccolta dati è iniziata nel 2004 ed è terminata alla fine del 2019. Lo studio non ha preso in considerazione la totalità dei pazienti che abbandonavano le cure e interrompevano le terapie definitivamente, ma solo quelli che in un secondo momento le riprendevano.

Nuove opzioni per il trattamento di seconda linea dell'HIV in età pediatrica.
Da uno studio che ha valutato gli outcome terapeutici di un gruppo di bambini passati da un regime di trattamento dell'HIV di prima linea a base di NNRTI a un trattamento di seconda linea è emersa una serie di possibili opzioni terapeutiche che aumenterebbero l'accesso a una terapia antiretrovirale (ART) di seconda linea sicura ed efficace.
Sono i risultati dello studio Children with HIV in Africa - Pharmacokinetics and Acceptability of Simple second-line ART (CHAPAS-4), presentati a IAS 2023 dal dott. Victor Musiime della Makerere University, in Uganda.
Attualmente, le opzioni per il trattamento di seconda linea dell'HIV pediatrico sono molto limitate. C'è il regime con lopinavir potenziato con ritonavir da assumere due volte al giorno, e pochissimi sono i dati sull'impiego del tenofovir alafenamide (TAF) nei bambini.

Elevata incidenza HIV tra i consumatori di stupefacenti per via iniettiva in Sudafrica.
In un campione di utenti di servizi di riduzione del danno in Sudafrica, quasi il 14% dei consumatori di sostanze stupefacenti per via iniettiva ha finito per acquisire l'HIV: è quanto emerge da uno studio presentato a IAS 2023 dalla dott.ssa Adeline Artenie dell'Università di Bristol.
Nonostante il paese abbia la più grande epidemia di HIV a livello globale, in Sudafrica non sono mai stati quantificati i nuovi casi di HIV (incidenza) in questo specifico gruppo di popolazione. Una recente revisione ha rilevato che nei paesi ad alto reddito era dello 0,9%, mentre in quelli a basso e medio reddito saliva al 3,2%.
In Sudafrica, secondo le stime, la percentuale di consumatori di stupefacenti per via iniettiva con un'infezione da HIV (prevalenza) sarebbe del 18%. Dal 2015 sono attivi servizi di riduzione del danno sotto forma di programmi per distribuire aghi e siringhe sterili; la terapia sostitutiva degli oppioidi è invece disponibile dal 2017, ma si stima che attualmente vi acceda meno del 5% di coloro che ne avrebbero bisogno.

Doravirina/islatravir efficace quanto il Biktarvy in pazienti mai trattati prima.
Una combinazione dell'NNRTI doravirina e dell'antiretrovirale sperimentale islatravir si è dimostrata non inferiore in termini di efficacia nel sopprimere l'HIV dopo 48 settimane rispetto alla coformulazione di bictegravir, emtricitabina e tenofovir alafenamide (Biktarvy), ha riferito lunedì a IAS 2023 il professor Jürgen Rockstroh dell'Università di Bonn.
L'islatravir è il primo farmaco appartenente a una nuova classe di antiretrovirali detti inibitori nucleosidici della traslocazione della trascrittasi inversa (NRTTI). È in grado di permanere nelle cellule molto più a lungo di altri antiretrovirali, e nelle prime fasi di sviluppo si era sperimentata la somministrazione di dosi elevate una volta a settimana. Questi primi tentativi sono stati messi in pausa nel 2021 dopo la scoperta che chi assumeva dosi elevate negli studi clinici riportava un calo di globuli bianchi. Si trattava di un effetto dose-dipendente, e le sperimentazioni sono riprese utilizzando dosi più basse.

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27/07/2023 16:49 - 27/07/2023 16:50 #4 da LilaMod
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TERZO BOLLETTINO

Statine e HIV: come tradurre in pratica i risultati di REPRIEVE nel mondo reale?
A inizio settimana sono stati presentati alla 12° Conferenza dell'International AIDS Society sull'HIV (IAS 2023) in corso a Brisbane, in Australia, i risultati dell'importante studio REPRIEVE, che ha testato l'impiego della somministrazione giornaliera di una statina nelle persone con HIV. Dallo studio è emerso che nei soggetti con rischio cardiovascolare da basso a moderato – a cui normalmente non verrebbero prescritte le statine – con l'assunzione di pitavastatina si osservava una riduzione del 35% del rischio di eventi cardiovascolari importanti come infarto o ictus.
Dopo la presentazione dei dati, un panel di esperti a IAS 2023 ha discusso di cosa questi risultati comportino per le persone con HIV che vivono in paesi ad alto, medio e basso reddito, e se sia o meno adeguato pensare a un'unica strategia preventiva da attuare a livello mondiale .
Sebbene l'HIV sia un noto fattore di rischio per le malattie cardiovascolari, i medici esitano a prescrivere le statine a persone con rischio cardiovascolare da basso a moderato per via della mancanza di dati sulla loro efficacia. Il ricercatore a capo di REPRIEVE, il prof. Steven Grinspoon, ha proposto di modificare le linee guida includendo la raccomandazione della terapia con statine per le persone con infezione da HIV.

Bictegravir sicuro ed efficace in gravidanza.
Nelle donne in gravidanza, il bictegravir si mantiene a livelli adeguati e non è necessario un aggiustamento dei dosaggi, si apprende da uno studio presentato a IAS 2023. Dallo studio emerge anche che la coformulazione di bictegravir, tenofovir alafenamide ed emtricitabina (Biktarvy) è in grado di mantenere soppresso l'HIV durante la gestazione e il periodo successivo al parto. 
Il Biktarvy è un farmaco già raccomandato per il trattamento antiretrovirale degli adulti, ma finora mancavano dati sulla sua sicurezza ed efficacia in gravidanza. Il bictegravir viene metabolizzato da enzimi che intensificano la loro attività durante la gravidanza e il legame alle proteine è ridotto, il che può risultare in concentrazioni più basse di farmaco.
Questo studio ha valutato la sicurezza, l'efficacia e la farmacocinetica del Biktarvy in donne con HIV che avevano ottenuto la soppressione virale con il regime antiretrovirale che avevano seguito fino a quel momento, tutte al secondo o terzo trimestre di gravidanza.

Vaccino COVID-19, efficacia più bassa nelle persone HIV+ che consumano stupefacenti per via iniettiva.
Nelle persone con HIV che fanno uso di sostanze stupefacenti per via iniettiva l'efficacia del vaccino anti-COVID-19 sembrerebbe più limitata: è la conclusione raggiunta da uno studio condotto nella provincia canadese della Columbia Britannica presentato a IAS 2023 .
Dallo studio è emerso che le persone HIV-positive con precedenti di uso di stupefacenti per via iniettiva avevano maggior rischio di risultare positive al test per SARS-CoV-2 dopo la vaccinazione, e in tempi più ristretti rispetto ad altre persone vaccinate con o senza infezione da HIV.
Gli autori hanno utilizzato i dati raccolti sui test per SARS-CoV-2 nella provincia per individuare le persone HIV-positive dai 19 anni in su che si erano sottoposte al test per SARS-CoV-2 tra dicembre 2020 e dicembre 2021. Per lo studio, 2700 persone con HIV sono state abbinate a 375.043 persone HIV-negative. Il 40% delle persone con HIV aveva precedenti di uso di stupefacenti per via iniettiva, contro il 4% di quelle HIV-negative. Durante il periodo di studio sono risultate positive al test per SARS-CoV-2 un totale di 351 persone con HIV e di 103.049 persone HIV-negative.

Nei programmi di trattamento dell'HIV occorre finanziare anche le cure per l'ipertensione.
In Africa sub-sahariana è frequente osservare l'insorgenza di ipertensione (elevata pressione sanguigna) dopo l'inizio di una terapia antiretrovirale (ART), ma con un adeguato monitoraggio e l'ausilio di farmaci generici a basso costo è possibile tenerla sotto controllo: è quanto riferito a IAS 2023 dal prof. Francois Venter dell'Università del Witwatersrand.
"Occorre però che nei programmi di trattamento di massa dell'HIV si preveda di sostenere e finanziare anche diagnosi e trattamento dell'ipertensione", ha aggiunto il professore alla Conferenza.
Due ampi studi hanno riscontrato che una quantità di partecipanti compresa tra un terzo e la metà del totale sviluppava ipertensione o pre-ipertensione dopo quattro anni di trattamento.
Lo studio NAMSAL, condotto in Camerun, ha randomizzato 613 persone con HIV per ricevere dolutegravir oppure efavirenz a basso dosaggio (400 mg) in combinazione con tenofovir disoproxil fumarato (TDF) e lamivudina.

Coercizione riproduttiva riferita da molte donne con HIV.
Secondo uno studio presentato a IAS 2023, le donne con infezione da HIV in Africa sub-sahariana, in Europa orientale e Asia centrale sono esposte a maggior rischio di essere fatte oggetto di coercizione riproduttiva da parte degli operatori sanitari.  
Per coercizione riproduttiva si intendono dei comportamenti atti a fare pressione su una persona interferendo con la sua autonomia decisionale rispetto alla salute riproduttiva, costringendola a fare interventi in questo senso senza il suo consenso libero e informato.
L'equipe di ricerca ha utilizzato i dati raccolti dal People Living with HIV Stigma Index 2.0, uno strumento standardizzato che consente alle persone con HIV di denunciare comportamenti stigmatizzanti o discriminanti da loro subiti.

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31/07/2023 11:50 - 31/07/2023 11:50 #5 da LilaMod
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QUARTO BOLLETTINO

Tempesta perfetta per lo stigma: esperienze di maschi omosessuali con l'mpox.
In una ricerca qualitativa, un gruppo di maschi omosessuali a cui era stato diagnosticato l'mpox (nuova denominazione che ha sostituito quella di 'vaiolo delle scimmie') in Australia hanno riferito esperienze molto angosciose, a causa di sintomi gravi, lunghi periodi di isolamento e della stigmatizzazione subita da parte degli operatori sanitari.
L'epidemia globale di mpox del 2022 ha colpito principalmente maschi omo- e bisessuali. I media l'hanno paragonata agli albori dell'epidemia di HIV: anche in quei tempi, infatti, il comportamento sessuale degli uomini gay veniva associato a una malattia stigmatizzata.
In Australia si sono registrati 145 casi, soprattutto tra persone di ritorno da viaggi in Europa. Il dott. Anthony Smith del Centre for Social Research in Health dell'Università del Nuovo Galles del Sud e colleghi hanno intervistato 13 uomini che avevano avuto l'mpox.

Un intervento basato sui legami sociali aumenta del 50% l'adesione all'auto-test per l'HIV in una popolazione di pescatori africani.
Sfruttare la rete di legami sociali tra uomini può essere un approccio promettente per coinvolgere popolazioni altrimenti difficili da raggiungere con servizi di test, prevenzione e trattamento dell'HIV. In uno studio presentato a IAS 2023 si è ottenuto un aumento del 50% nell'adesione al test in un gruppo di pescatori in Kenya.
In Africa, gli uomini hanno maggiori probabilità di non essere consapevoli di un'eventuale infezione da HIV rispetto alle donne. Questa tendenza è particolarmente evidente tra gli uomini ad elevata mobilità come i pescatori, che generalmente hanno bassi tassi di adesione al test HIV e ingresso nei percorsi di cura.
La dott.ssa Carol Camlin dell'Università della California - San Francisco e colleghi hanno condotto uno studio nella contea kenyana di Siaya, un'area con 38.000 pescatori e una prevalenza HIV compresa tra il 9,5 e il 19%.

Passare a regimi senza inibitori dell'integrasi non inverte l'aumento di peso, dicono gli studi.
Lo switch terapeutico a un regime non contenente un inibitore dell'integrasi non sembra invertire l'aumento di peso, si è appreso a IAS 2023.
Dopo l'inizio della terapia antiretrovirale (ART) è frequente osservare nei pazienti un aumento di peso, e una maggiore massa corporea è associata a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari e disturbi metabolici. Studi condotti in passato hanno evidenziato che chi assume inibitori dell'integrasi tende a mettere su più peso, ma non è chiaro se è perché questi farmaci vengono confrontati con efavirenz e tenofovir disoproxil, due farmaci che sembrano invece frenare l'aumento di peso.
Lo studio DEFINE ha testato l'impatto dello switch terapeutico a un regime con un inibitore della proteasi potenziato in persone con HIV in cui si era osservato un aumento di peso di almeno il 10% con un regime basato su un inibitore dell'integrasi.

Uganda, supporto a domicilio dopo la diagnosi di HIV per aiutare a iniziare e continuare la ART.
In uno studio randomizzato a grappolo condotto in Uganda si è testata l'offerta combinata di test HIV a domicilio con sessioni di counseling sempre a domicilio e un servizio di orientamento tra pari in una struttura medica, ottenendo un consistente aumento della percentuale di persone che hanno iniziato la terapia antiretrovirale (ART) e hanno continuato ad assumerla anche nel tempo.
Ekkubo è uno studio disegnato per aiutare le persone risultate positive a un test per l'HIV eseguito durante una visita a domicilio a intraprendere un percorso di trattamento e cura.
Si è svolto tra il novembre 2015 e il marzo 2020 in 56 villaggi ubicati in quattro distretti prevalentemente rurali, dove gli autori, con l'aiuto di operatori sanitari di prossimità, sono andati ad offrire il test dell'HIV porta a porta.

Il lenacapavir orale è una valida alternativa temporanea se non è possibile fare le iniezioni.
In uno studio presentato in settimana a IAS 2023, un gruppo di pazienti che hanno assunto la formulazione orale del lenacapavir (Sunlenca) per un periodo di tempo in cui non era possibile ricevere le iniezioni sono riusciti a mantenere la soppressione virale senza problemi di sicurezza.
Il lenacapavir ha una lunga emivita nell'organismo, il che ne consente la somministrazione solo una volta ogni sei mesi tramite iniezione sottocutanea. È disponibile anche in una formulazione orale di norma assunta preliminarmente all'inizio della terapia iniettabile, che però può essere usata anche come alternativa temporanea se per qualche motivo si devono sospendere le iniezioni.
Nel dicembre 2021, la Food and Drug Administration (l'ente statunitense per il controllo dei prodotti alimentari e farmaceutici) ha momentaneamente sospeso gli studi sul lenacapavir a causa di problemi di sicurezza legati alle fiale di vetro utilizzate per la formulazione iniettabile. La sospensione è stata revocata nel maggio 2022.

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03/08/2023 11:47 - 03/08/2023 11:48 #6 da LilaMod
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BOLLETTINO CONCLUSIVO

I servizi per le popolazioni chiave in Uganda dopo la legge anti-omosessualità.
Prima che in Uganda si iniziasse a discutere della legge contro l'omosessualità, i centri drop-in che forniscono servizi di prevenzione e trattamento dell'HIV alle popolazioni chiave nel paese registravano una media di 40 utenti a settimana. Quando la prima versione del disegno di legge è stata approvata dal parlamento ugandese a marzo, questa media era scesa a due.
L'Anti-Homosexuality Act, firmato e promulgato in legge dal presidente Museveni il 26 maggio 2023, criminalizza i comportamenti omosessuali prevedendo pene dai 10 anni di reclusione alla pena di morte. La legge vieta anche la 'promozione dell'omosessualità', e – non essendo questa chiaramente definita – questo rischia di criminalizzare anche le attività di prevenzione dell'HIV e di sensibilizzazione e assistenza sul territorio. Anche la mancata denuncia di chiunque sia sospettato di violazioni è considerata reato.

Gli inibitori dell'integrasi aumentano il rischio di diabete a prescindere dall'aumento di peso.
L'impiego di inibitori dell'integrasi è associato a un maggior rischio di sviluppare diabete di tipo 2 a prescindere dall'entità dell'aumento di peso, si apprende da un ampio studio di coorte internazionale.
Dhanushi Rupasinghe, epidemiologo al Kirby Institute dell'Università del Nuovo Galles del Sud, ha presentato a IAS 2023 un'analisi del rapporto tra aumento di peso durante il trattamento antiretrovirale e rischio di diabete tra le persone con infezione da HIV partecipanti allo studio di coorte RESPOND.
RESPOND combina i dati di 19 coorti di persone HIV+ in trattamento in Europa e Australia. Vi hanno preso parte 20.865 persone, seguite per una media di 4,8 anni.

Anche nell'era Omicron le persone HIV+ sono esposte a maggior rischio di morte per COVID-19.
Nelle persone con HIV i decessi per COVID-19 sono diminuiti in modo molto meno marcato rispetto al resto della popolazione dopo la comparsa della variante Omicron, ha riferito a IAS 2023 l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Uno studio ha calcolato che durante l'ondata Omicron è morta una persona HIV+ ricoverata per COVID-19 su cinque, contro solo una su 10 tra le persone senza infezione da HIV.
La variante Omicron di SARS-CoV-2 è emersa verso la fine del 2021, sostituendo le altre varianti come causa di quasi tutti i ricoveri ospedalieri per COVID-19. Sebbene fosse più contagiosa delle varianti precedenti, si è presto osservato che Omicron aveva meno probabilità di provocare malattie gravi rispetto alla precedente variante Delta.

Cosa vogliono le donne transgender in Asia dalla PrEP.
Se la PrEP (farmaci assunti regolarmente per prevenire l'infezione da HIV) fosse erogata con modalità attagliate alle esigenze delle donne transgender in Asia, l'adesione da parte di questa popolazione potrebbe aumentare addirittura dell'87%: è quanto si apprende da uno studio presentato a IAS 2023. Gli elementi chiave emersi sono che la PrEP dovrebbe essere gratuita, iniettabile, priva di effetti collaterali e da assumersi ogni 6-12 mesi presso centri assistenziali attivi sul territorio e gestiti da pari, dove venga anche offerto come servizio aggiuntivo il test per le infezioni sessualmente trasmissibili.
Oltre il 15% delle persone con HIV vive nella regione Asia-Pacifico, dove si registrano 260.000 nuove diagnosi all'anno. Le donne transgender sono un gruppo particolarmente esposto, con un rischio di acquisire l'infezione 66 volte più alto rispetto alla popolazione generale. Da qui l'importanza di avere in questi paesi dei servizi PrEP che vadano incontro alle esigenze delle donne transgender.

Counseling per l'aderenza inverte rebound virale con dolutegravir nel 95% dei casi.
Il 95% dei partecipanti a un ampio studio clinico trattati con dolutegravir che hanno avuto un rebound sono riusciti a sopprimere nuovamente la carica virale grazie a un intervento di counseling specifico per l'aderenza e senza bisogno di switch terapeutico, ha riferito il dott. Andrew Hill dell'Università di Liverpool a IAS 2023.
Le linee guida per il trattamento raccomandano che chi assume un NNRTI come l'efavirenz passi a un altro regime se la carica virale torna a salire oltre 1000. Dopo un rebound, infatti, può rapidamente svilupparsi una resistenza agli NNRTI.
La resistenza al dolutegravir si sviluppa invece meno facilmente. Le linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità raccomandano un approccio alternativo, consistente nell'offerta di un intervento di counseling intensificato con la ripetizione del test della carica virale dopo tre mesi, per verificare l'eventuale ri-soppressione.

La PrEP iniettabile sarà mai costo-efficace a prezzi accessibili?
Secondo due studi sullo switch dalla PrEP orale a quella iniettabile in Paesi a reddito medio-alto, il prezzo del cabotegravir iniettabile a lunga durata d'azione dovrebbe scendere a molto meno di 100 dollari all'anno perché sia conveniente in termini di costo-efficacia, impedendo un maggior numero di infezioni e consentendo di un maggior risparmio sui costi sanitari futuri rispetto all'impiego di tenofovir/emtricitabina per via orale.

Le persone HIV+ non sono esposte a maggior rischio di mpox grave, a meno che non siano immunosoppresse.
Secondo un'ampia analisi dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, le persone con infezione da HIV non hanno maggiori probabilità di essere ospedalizzate per una forma grave di mpox (denominazione che ha sostituito quella di 'vaiolo delle scimmie'), salvo che in caso di soppressione immunitaria avanzata. Questi risultati evidenziano quanto sia importante sottoporsi al test per l'HIV e iniziare tempestivamente la terapia antiretrovirale per preservare la funzione immunitaria.

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