Discussione sullo stigma HIV

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26/08/2024 23:46 - 26/08/2024 23:56 #1 da Salvatoreanonime2000
Discussione sullo stigma HIV è stato creato da Salvatoreanonime2000
Ciao ragazzi vi propongo oggi una discussione non meno importante delle informazioni sui test , rischio trasmissione ecc. Come mai oggi si ha così tanta paura dell’HIV (io il primo)? Come mai è rimasto questo Stigma attorno questo virus, si ha più paura di un HIV rispetto ad altre patologie sessuali non meno gravi  che si trasmettono sessualmente anche più facilmente  (es epatiti). Gradirei risposte soprattutto da gente che è sieropositiva ed avrei una domanda per voi : Lo stigma che c è attorno all’HIV ha pesato sulla vostra vita o tutto sommato no?

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27/08/2024 00:07 #2 da VERO
Risposta da VERO al topic Discussione sullo stigma HIV
La gente e' rimasta con la visione della malattia agli anni 80 quando non c'era una cura e la gente veniva terrorizzata con gli spot con l'alone viola perche' al tempo non c era una cura e la gente moriva come le mosche. Al giorno d'oggi non si informa abbastanza tramite TV e media del fatto che oggi l'hiv e' una malattia perfettamente curabile e non si muore piu' e con la terapia la persona non e' piu' infettiva e non puo' trasmettere piu' il virus .

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27/08/2024 00:17 #3 da VERO
Risposta da VERO al topic Discussione sullo stigma HIV
Personalmente ho evitato di dire ai quattro venti del mio stato sierologico per evitare discriminazioni .Cosa che consiglio di fare a tutti. Quando una persona ha accettato la malattia ha fatto un grande passo e non serve a nulla imporre di essere accettato da tutti i conoscenti .

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27/08/2024 11:52 - 27/08/2024 11:53 #4 da Lillie
Risposta da Lillie al topic Discussione sullo stigma HIV
Ciao  Secondo me il problema principale dello stigma è che causa una marea di infezioni perché si pensa (grazie a vecchi film e soprattutto alla scarsa informazione, uno dei tanti motivi per cui l'educazione sessuale dovrebbe essere fatta BENE, in tutte le scuole, da professionisti del settore) che sia legata a certe figure (chi fa uso di droghe, sex workers) e non al semplice fatto che può capitare a tutti, se non si usano precauzioni. Pure qui nel forum, la maggior parte dei messaggi sono uomini che "uuuh sono stato con una escort ho l'HIV???". In passato, le volte in cui ho fatto sesso senza precauzioni, la mia principale preoccupazione era restare incinta. Non mi passava neanche per la testa di poter prendere l'HIV, e non perché avessi razionalmente dei pregiudizi a riguardo (rispetto il lavoro deə sex workers e non ho nulla contro chi fa uso di droghe, anzi   ), ma perché sembrava una cosa astrusa, lontana, da film. Mi sono resa conto solo trasferendomi in Irlanda (dove la maggior parte della gente si testa regolarmente, o quantomeno se ne parlava spesso e senza problemi) che testarsi (per qualsiasi MST) è una cosa normale e andrebbe fatta regolarmente; temo che in Italia ci sia un enorme problema con il sesso e la droga, retaggio di cattolicesimo, pregiudizi e tanto altro, che magari fa desistere qualcuno dall'andare a testarsi per imbarazzo. Perché "mica sono gay/tr**a/drogatə".

Io sto cercando di parlarne con tutti quelli che conosco, e la cosa mi sta rasserenando molto. Quando ho informato tutti i miei partner sessuali andando indietro di almeno una decina d'anni, per sicurezza, ho ricevuto solo messaggi di affetto e supporto. Quando ne ho parlato con gli amici, la maggior parte non aveva idea che U=U (onestamente, finché non ho scoperto di essere positiva, non lo sapevo neanch'io), ma di nuovo sono stati molto gentili e di supporto; uno di loro, che ha una vita sessuale particolarmente attiva, è andato a testarsi per HIV e tutte le MST possibili - questo mi ha fatto un piacere immenso. Un'amica qui in Bulgaria, dove vivo, mi ha detto che sapeva già tutto perché anni fa faceva volontariato con la Croce Rossa per parlare di HIV nelle scuole; anche se, almeno vedendo come viene trattata la gente al reparto malattie infettive della mia città, temo che molti abbiano ancora fin troppi pregiudizi. Il mio ragazzo, francese, e i suoi amici, sempre francesi, non hanno praticamente fatto una piega - mi viene da pensare che forse là ci sia un'educazione diversa?

Per quanto riguarda la paura... sì, indubbiamente è frutto del terrore degli anni '80, quando era una condanna a morte. E sicuramente certi film tragici che fanno parte della nostra cultura generale (parlo di gente circa della mia età, dai 30-35 in su) non aiutano (ricordo ancora quando abbiamo visto Philadelphia alle superiori). E tutt'ora non mi sembra che si stia facendo molto, a livello di cinema e serie TV, per esempio, per "normalizzare" la nostra situazione a livello più generale. Ci sono attivistə (come Conigli Bianchi) che fanno divulgazione in materia, ma secondo me un cambiamento di rotta può essere dato solo a livello "popolare", non nelle bolle di attivistə social, transfemministə etc. Cioè, secondo me forse ha avuto più impatto la tipa delle Iene per far capire alla gente che siamo persone "normali" (che schifo di termine  ), ma non ho nessun dato a cui fare riferimento, è solo una mia impressione. Quello che intendo è che secondo me la gente più giovane e più legata a certe bolle (con tutto il rispetto che ho per le bolle social transfemministə, che se non avessi quelle la mia vita sarebbe molto più vuota e triste, non lo dico in tono dispregiativo) non ci tratterà mai come appestati, a differenza magari di gran parte della gente più anziana e che ha una mentalità ben diversa.

Quindi, a differenza di quello che dice VERO (ma poi ognuno fa come preferisce e la responsabilità non deve ricadere sul singolo, ci mancherebbe), secondo me è un bene parlarne. Parlarne il più possibile, parlarne con serenità. Parlarne con gli amici, semplicemente parlarne. Non per sentirsi accettati, ma per renderla una cosa normale.

Insomma, non so nemmeno dirti se su di me abbia pesato o meno. Ha pesato tutto quello che non sapevo, più che lo stigma. Ha pesato il responsabile del reparto malattie infettive, maledetto, che mi ha detto "ah, non capisco come si faccia ancora a prendere l'HIV al giorno d'oggi". Ma, tutto sommato, la mia vita è più o meno la stessa, la gente non mi tratta in modo diverso.

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