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Iniezione
- brunetto
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22/05/2021 17:31 #1
da brunetto
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Regimi iniettabili ad azione prolungata per il trattamento dell'HIV e per la PrEP
Alla Conferenza su Retrovirus e Infezioni Opportunistiche (CROI 2021), svoltasi anche quest’anno in edizione virtuale, una tavola rotonda ha affrontato il tema dei regimi iniettabili, sottolineando quanto sia importante che siano pratici e convenienti. Secondo la prof.ssa Diane Havlir, se nello scorso decennio i progressi in materia di trattamento dell'HIV sono stati principalmente rappresentati dall’impiego di potenti inibitori dell'integrasi e dai regimi monocompressa, il prossimo decennio sembra avviato ad essere l'era dei regimi ad azione prolungata.Il prof. Francois Venter ha riferito che in Sudafrica c'è grande entusiasmo per questi farmaci long acting da parte dei pazienti: la loro introduzione presenta però delle difficoltà che destano più di una preoccupazione tra gli operatori sanitari. Nel paese è infatti attivo il programma per l’offerta di trattamento antiretrovirale più ampio al mondo, e adottando i regimi iniettabili si renderebbe necessario ripensare tutto il flusso di lavoro nei centri che erogano i trattamenti, già oberati di lavoro. Venter si è invece detto più aperto rispetto al loro impiego nella profilassi pre-esposizione (PrEP), nell’ambito di cui potrebbero effettivamente rappresentare un vantaggio, dato il numero limitato di persone che finora assumono la PrEP per via orale.
Mettiamo il caso che la persona sta male per via degli effetti collaterali come si fa a sospenderlo?
Alla Conferenza su Retrovirus e Infezioni Opportunistiche (CROI 2021), svoltasi anche quest’anno in edizione virtuale, una tavola rotonda ha affrontato il tema dei regimi iniettabili, sottolineando quanto sia importante che siano pratici e convenienti. Secondo la prof.ssa Diane Havlir, se nello scorso decennio i progressi in materia di trattamento dell'HIV sono stati principalmente rappresentati dall’impiego di potenti inibitori dell'integrasi e dai regimi monocompressa, il prossimo decennio sembra avviato ad essere l'era dei regimi ad azione prolungata.Il prof. Francois Venter ha riferito che in Sudafrica c'è grande entusiasmo per questi farmaci long acting da parte dei pazienti: la loro introduzione presenta però delle difficoltà che destano più di una preoccupazione tra gli operatori sanitari. Nel paese è infatti attivo il programma per l’offerta di trattamento antiretrovirale più ampio al mondo, e adottando i regimi iniettabili si renderebbe necessario ripensare tutto il flusso di lavoro nei centri che erogano i trattamenti, già oberati di lavoro. Venter si è invece detto più aperto rispetto al loro impiego nella profilassi pre-esposizione (PrEP), nell’ambito di cui potrebbero effettivamente rappresentare un vantaggio, dato il numero limitato di persone che finora assumono la PrEP per via orale.
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22/05/2021 20:21 #2
da VERO
Risposta da VERO al topic Iniezione
Per un mese niente puntura di richiamo.
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