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Come ti hanno già scritto in molti, hai effettuato test di quarta generazione molto oltre il periodo finestra. lavorare sui sintomi non ha alcun senso. Sarà un insegnamento per la tua vita sessuale futura.
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scusatemi tanto e mi dispiace insistere e disturbare. comprendo di apparire esagerato e di fuori come un melone. non voglio certo allarmare nessuno ma chiedo per me e credo di non derogare alle regole della vs associazione. sto male fisicamente e non sto a elencare i miei sintomi.
Detto cio c'è qualcuno che mi possa o voglia spiegare quanto scritto in questa parte di articolo in ordine ai test combo 4 generaizone per la ricerca di hiv 2?
FONTE SIMIT IN COLLABORAZIONE CON IL MINISTERO DELLA SALUTE.
Diagnostica virologica di HIV-2
Negli ultimi anni sono stati osservati in Italia casi di infezione da HIV-2 (originariamente endemico in Africa occidentale),
anche in soggetti non provenienti dall’area geografica di endemia [45]. Una maggiore sorveglianza e una migliore
diagnosi di HIV-2 si rendono dunque necessari. Con l’eccezione dei test di quinta generazione che sono appena apparsi
nell’armamentario diagnostico, i comuni test di screening disponibili generalmente non distinguono fra HIV-1 e -2;
l’infezione da HIV-2 viene suggerita da un quadro indeterminato per HIV-1 al test di conferma. Il test di conferma
specifico per HIV-2 (western- o immuno-blot) è dirimente per la definizione di infezione da HIV-2 [3]. Sono invece
disponibili commercialmente alcuni test specifici per la misura di HIV-2 RNA che non cross-reagiscono con HIV-1 RNA.
Nonostante la recente disponibilità di uno standard internazionale per HIV-2, mancano ancora studi di
standardizzazione/validazione dei metodi disponibili. Tuttavia tali metodi possono essere utili per il monitoraggio della
terapia anti-HIV-2, tenendo presente, peraltro, la loro scarsa sensibilità (solitamente non in grado di scendere sotto le
1000-3000 copie di HIV-2 RNA/mL). L’esecuzione del test di resistenza è indicata, nei pazienti portatori di virus HIV-2,
sia all’inizio della terapia, sia, ancor di più, in caso di fallimento virologico, dato il rischio aumentato di selezione di
ulteriori mutazioni di resistenza, e di sostanziale riduzione delle opzioni terapeutiche. La diagnostica basata sul test di
resistenza è, in tali pazienti, particolarmente rilevante, in quanto HIV-2 è (al contrario di HIV-1) stabilmente e
costitutivamente portatore di mutazioni conferenti resistenza di grado estremamente elevato agli NNRTI (classe non
utilizzabile contro HIV-2), e di grado intermedio ad alcuni NRTI e alcuni inibitori della proteasi. Gli inibitori dell’integrasi
risultano efficaci, stando ai dati finora disponibili. In termini di valutazione della resistenza ai farmaci antivirali, non sono
disponibili test validati per l’identificazione di mutazioni di resistenza. Alcuni laboratori specializzati eseguono test su
base home made, peraltro ritenuti sufficientemente affidabili per la pratica clinica. E’ pertanto opportuno che, nei casi in
cui siano in trattamento pazienti con infezione da HIV-2, i campioni di plasma siano inviati a tali centri specialistici. Per
quanto riguarda il tropismo recettoriale di HIV-2, anche in questo caso mancano test standardizzati. I test home made
disponibili, anche se non validati, rappresentano un valido ausilio diagnostico se eseguiti in laboratori specializzati.
Tabella 14 – Esecuzione di test virologici su campioni di pazienti con HIV-2
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innanzitutto mi sembra importante tornare sul lungo elenco dei contatti che erroneamente ritieni a rischio e che ti dà l’idea di esserti esposto al rischio innumerevoli volte. Questo elenco contiene numerosi rapporti orali che non comportano alcun rischio ed è importante che tu ne prenda atto: i rapporti orali comportano un rischio solo per la persona che con la bocca stimola i genitali se le mucose della bocca entrano in contatto con sperma (nel caso della fellatio) o con sangue mestruale (nel caso del cunnilingus); la persona che riceve la stimolazione non corre alcun rischio dato che l’HIV non si trasmette attraverso la saliva. Nell’elenco ci sono poi i rapporti vaginali, ma uno di questi è stato protetto dal profilattico e dunque privo di rischi. Ecco dunque che questo lungo elenco si ridimensiona parecchio e rimangono due soli comportamenti a rischio, i due rapporti vaginali non protetti dal profilattico.
Passando ai test, anche in questo caso l’elenco è più lungo del necessario: avendo corso un rischio, per escludere con certezza l’infezione, l’unico modo è quello di fare il test, così come hai fatto, ma non era necessario fare ulteriori test dopo quello fatto a marzo. A quel punto era già certo che non avessi contratto l’HIV.
Per quanto riguarda il tuo malessere e i tuoi sintomi, poiché l’HIV è stato già escluso con certezza, deve trattarsi sicuramente di altro ed è necessario che tu faccia riferimento ad un medico.
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