Autotest

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28/08/2023 14:14 #1 da Alex_94
Autotest è stato creato da Alex_94
Salve a tutti,
Sono un ragazzo di 29 anni e avrei due quesiti da porre in quanto non trovo scritto nulla sull'argomento. Frequento da un anno un sieropositivo in terapia già da qualche anno e facciamo sesso (protetto) e io ogni 2/3 mesi faccio un autotest di quelli che si comprano in farmacia o su amazon, quelli con la goccia di sangue per intenderci, e sono sempre risultati negativi. Ecco la mia domanda: "posso stare "sereno" con questi test, sono affidabili o devo fare un prelievo in ospedale?"
Fino ad un anno fa donavo il sangue regolarmente poi da quando ho iniziato a frequentare questa persona ho lasciato perdere...ecco, potrei tornare a donare il sangue
nonostante la sieropositività del mio "partner"? 
grazie a tutti quelli che risponderanno. Buona giornata.
 

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28/08/2023 16:33 #2 da Lillie
Risposta da Lillie al topic Autotest
Ciao Alex, se segui le istruzioni riportate sulla confezione, anche il test comprato in farmacia o online è valido e affidabile. Per quanto riguarda donare il sangue, non vedo perché no. L'importante è che sia sano tu.

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28/08/2023 16:55 #3 da ModLila
Risposta da ModLila al topic Autotest
Ciao Alex,
penso che tu sia informato che una persona che vive con l'HIV, se assume la terapia e ha carica virale non rilevabile, non trasmette il virus (Undetectable=Untransmettible). Puoi approfondire l'argomento sul nostro sito  cliccando qui
In pratica potrete anche non usare il preservativo, ma se ti fa sentire più tranquillo, continua a farlo. Il test che fai è affidabile e dà risultati attendibili quindi, puoi continuare ad utilizzarli.
La seconda domanda è un tantino più complessa in quanto, seppur è dimostrato scientificamente che non potrai mai acquisire l'HIV dal tuo compagno, i criteri di selezione dei donatori di sangue sono molto rigidi al fine di voler garantire la sicurezza delle sacche ematiche raccolte anche se, spesso, questi criteri non sono giustificati da nessuna evidenza scientifica. I questionari per valutare l'idoneità alla donazione possono essere diversi a seconda del centro ma se ti trovassi a dover rispondere alla domanda "il tuo partner è portatore del virus HIV?" come ad esempio riportato in questa scheda anamnestica del centro AVIS di Livorno e tu rispondessi affermativamente, difficilmente il centro ti considererebbe idoneo alla donazione, anche perché, come puoi vedere tu stesso, non prende assolutamente in considerazione U=U. Ma questo non significa che tu sei a rischio di contrarre l'HIV dal tuo compagno significa solo che c'è un disallineamento tra le evidenze scientifiche sul ruolo delle terapie nella prevenzione e i regolamenti AVIS.


 

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28/08/2023 21:34 #4 da Lillie
Risposta da Lillie al topic Autotest
@ModLila: intanto mi scuso per il messaggio precedente, non ero a conoscenza di queste limitazioni. Leggendo la scheda che hai condiviso, mi sembra che non si faccia nessuna distinzione tra chi è s+ e ha appena cominciato la terapia, chi è s+ e segue la terapia da tanto e chi è s+ e non la segue proprio (per non parlare di altre domande che trovo abbastanza discriminatorie, ma vabbè, non è questo il luogo per discuterne). Si tratta solo di questo, e del fatto che, come hai scritto, c'è un disallineamento tra le evidenze scientifiche sul ruolo delle terapie nella prevenzione e i regolamenti AVIS, oppure non c'è totale accordo nella comunità scientifica per quanto riguarda U=U? L'AVIS ha mai espresso delle motivazioni al riguardo? Chiedo perché stavo leggendo di quello che ha ottenuto la LILA anni fa riguardo le limitazioni assurde imposte dall'AVIS di Brescia, in pratica si tratta sempre e solo di ignoranza o di un immotivato eccesso di prudenza? Come LILA, avete in programma di intraprendere qualche tipo di azione per modificare questi regolamenti?

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  • Alex_94
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29/08/2023 01:12 #5 da Alex_94
Risposta da Alex_94 al topic Autotest

So soltanto che c'è un po' di confusione anche tra gli esperti. Ho chiamato il numero verde dedicato dell'ISS e mi è stato detto che U=U non ha la sicurezza al 100% e di usare sempre e comunque le protezioni in quanto i bleep viremici non sono rari e che se la terapia per un momento dovesse non funzionare rimarrei fregato visto che il controllo c'è ogni sei mesi. Penso che per lo stesso motivo ci viene vietato di donare il sangue poiché è vero che il sangue stesso viene analizzato ma considerando il periodo finestra non c'è la sicurezza che io sia sano al 100%. Tutto ciò con la certezza del partner Sieropositivo. Quindi si, c'è un eccesso di prudenza, se così vogliamo chiamarlo.
ps: sul sito del governo tra le misure di prevenzione c'è anche la terapia antiretrovirale ma gli stessi al telefono negavano il fatto. Mi è stato anche detto che il medico che segue il mio partner è "un pazzo" ad affermare che possiamo fare sesso non protetto nonostante U=U
e che nessun infettivologo responsabile affermerebbe questo in pubblico. O ho beccato io un pazzo al telefono o comunque ci sono molte discordanze.
 
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    29/08/2023 17:54 - 29/08/2023 18:00 #6 da ModLila
    Risposta da ModLila al topic Autotest
    L'esclusione dalla donazione dei partner delle persone che vivono con l'HIV viene trattato, certamente, con un atteggiamento estremamente prudenziale e, visto che il questionario, ad esempio, non prende in considerazione neanche l'uso del preservativo che già da solo sarebbe sufficiente a rendere sicuri i rapporti, si può presumere che non sia qualcosa di  contrario relativamente a U=U ma che si tende più che altro a decidere sull'idoneità alla donazione applicando il principio di precauzione che viene adottato quando un evento potrebbe mettere a rischio la salute pubblica o l’ambiente in assenza di un consenso scientifico che lo escluda. Nel caso dell'AVIS Brescia è stato più semplice arrivare a dimostrare un consenso scientifico riconosciuto sul fatto che i familiari conviventi delle persone con HIV non possono contrarre l’HIV nel quotidiano, mentre, per U=U, purtroppo, ancora siamo  lontani e lo dimostra anche la risposta data ad Alex dal Telefono Verde AIDS.

    Ma, attenzione, non siamo lontani dall’evidenza scientifica, quella è certa ed è stata confermata anche in Italia dalla comunità scientifica e dalle associazioni nella Consensus Conference promossa dalla Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali - SIMIT, da Italian Conference on AIDS and Antiviral Research - ICAR e dalle Associazioni per la Lotta contro l'AIDS tra le quali LILA. Il documento è pubblico e sta sul sito del Ministero della Salute, ma ancora oggi, nel variegato panorama sanitario che offre il nostro Paese, non è difficile imbattersi in medici che non si “fidano” di U=U alimentando anche false convinzioni, ad esempio questa errata informazione sui possibili blip viremici laddove recenti studi presentati a IAS 2023 dimostrano che anche una carica virale sopra le 200 copie ma inferiore a 1000 è da considerarsi sicura con un rischio di trasmissione vicino allo zero.
    Alex, più che dell'operatore del Telefono Verde AIDS io mi fiderei dell’infettivologo che ha in cura il tuo compagno, lui sa meglio dell'operatore con che frequenza ed entità si presentano i famigerati blip viremici e coscienziosamente non metterebbe mai a rischio la salute di nessuno.

    Come LILA siamo ben consapevoli della responsabilità che abbiamo nel cercare di promuovere sempre più la validità scientifica di U=U e, insieme alle altre associazioni che si occupano di HIV in Italia, lo facciamo continuamente, incessantemente affinché possa avere un riconoscimento più ampio che potrà avere così ricadute positive sulla vita quotidiana delle persone con HIV,  dei loro partner e delle loro famiglie perché troppo spesso questa reticenza e questa "mancanza di fiducia" sui risultati degli studi scientifici alla base di U=U sono più il frutto dello stigma verso l’HIV e le persone con HIV che di valutazioni oggettive basate su basi scientifiche.

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