Quando l'essere "produenti" diventa paranoia?

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21/03/2024 14:37 #1 da whodonit
Quando l'essere "produenti" diventa paranoia? è stato creato da whodonit
Ciao tutti,
chiedo scusa in anticipo se farò delle domande che per alcuni di voi possono sembrare assurde o stupide.
11 giorni fa, durante un rapporto sessuale (attivo) trovo sangue sul preservativo (pochi minuti di rapporto). Interrompiamo subito, il ragazzo mi dice che ha fatto un test 6mesi prima e che comunque non aveva rapporti anali da due anni. Nonostante questo, decido di recarmi in pronto soccorso la mattina seguente per iniziare la PEP (mi viene data e la inizio 14h dopo esposizione).
In ambulatorio ovviamente mi fanno prelievo del sangue per fare un check a giorno zero (hiv, epatite il solito insomma). Il mio ultimo test hiv (neg) risale a maggio 2022. Nonostante non abbia una relazione stabile, non credo di avere una vita sessuale particolarmente attiva. In due anni sarò stato in intimità con 5/6 persone di cui solo due con un rapporto penetrativo, sempre con preservativo e nessuna rottura del preservativo e/o incidenti come l'ultimo che ho avuto.

Ecco le mie domande:
1) in ambulatorio dopo il prelievo e l'apertura della cartella clinica (mi hanno chiesto codice fiscale etc) un po' per la fretta di andarmene non ho lasciato un recapito telefonico o qualcosa del genere. Mi hanno dato solo appuntamento a 47 giorni dall'esposizione e basta. Ho provato a chiamare varie volte l'ospedale ma nessuna risposta (tranne un "ho fatto prelievo martedì scorso" "richiami tra dieci minuti" e adesso di nuovo non rispondono). Quanto tempo ci vuole per risultati fatti in un ospedale in ambulatorio? Non vorrei chiamarli a stecca per sapere che poi risultati sono pronti tra 15 giorni.
2) Come è possibile che, prima del test, avendo sempre avuto un comportamento sessuale sicuro non mi sono mai preoccupato e adesso invece l'attesa di questi esami mi sta logorando? Sono una persona tendente all'ansia anche per le piccole cose ma sono alcuni giorni che sto così rimurginando su tutto che mi sto facendo quasi gaslighting da solo. Esiste un metodo di supporto in questi casi? Che sia telefonico via chat etc magari non necessariamente collegato a metodi di supporto per hiv+ o via dicendo. Mi dico "in qualche modo avrebbero trovato il modo di avvisarmi", è mai possibile che un ospedale faccia dei test dove - in caso di positività - bisogna iniziare subito una terapia sia così sconsiderato da non chiedermi un numero o chiamare il mio medico di base per farmi andare lì o telefonare insomma, qualcosa. (ho consegnato documenti e codice fiscale etc)
3) Internet non è stato per niente di aiuto. Mi sono praticamente incastrato per due giorni a leggere statistiche, fatti, e altre cose sempre contrastanti (da chi ha preso l'hiv con il preservativo, all'inefficacia della pep o alla sua perfetta funzione etc). Personalmente, a parte l'attesa dei risultati, credo ci sia un problema di fondo legato alla gestione dell'ansia che forse andrebbe analizzato in un altro contesto. Ma intanto, visto che tutto parte da qui, chiedo consigli a voi anche su come comportarmi e cosa fare perché veramente tutto questo si sta portando via un po' le mie giornate  (pessimi risultati a lavoro, a stare in mezzo agli altri etc).
Vi ringrazio.

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22/03/2024 12:39 - 22/03/2024 12:46 #2 da LilaMod
Risposta da LilaMod al topic Quando l'essere "produenti" diventa paranoia?
Ciao Whodonit,
se hai avuto un rapporto sessuale protetto dal profilattico, non hai corso alcun rischio. Il sangue era infatti sul preservativo, che si usa proprio per proteggere le mucose del pene dal contatto con i liquidi biologici del partner. Non mi spiego perché ti abbiano dato la profilassi.
Riguardo alle tue domande, generalmente l’esito del test è disponibile in pochi giorno e mi sembra di capire che siano passati già una dozzina di giorni, quindi l’esito del test sarà pronto. Se, come dici, in passato non hai avuto comportamenti a rischio (rapporti penetrativi non protetti o eiaculazione in bocca), l’esito sarà negativo.
Riguardo all’ansia, è sempre valido il consiglio di non credere a tutto quel che è scritto in internet e di verificare le fonti quando si cercano informazioni sulle vie di trasmissione dell’HIV e sui comportamenti a rischio. Capisco che, se al pronto soccorso ti hanno dato la profilassi, tu abbia motivo di credere di aver corso un rischio, ma se le cose sono andate come le hai raccontate qui, non ci sono le condizioni per una possibile trasmissione del virus. L’HIV può trasmettersi per contatto diretto tra liquidi biologici infetti e lesioni delle mucose o ferite aperte.
Se l’ansia è pervasiva e persistente, potresti rivolgerti ad uno specialista (psicologo, psichiatra o psicoterapeuta). I disturbi d’ansia sono piuttosto diffusi ma possono essere affrontati e superati con il giusto aiuto.
 

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