Test hiv IV generazione

Salve a tutti. Ho un dubbio che non mi fa stare tranquilla e volevo avere un vostro parere. Ho effettuato un test di IV generazione a 29 giorni dal rapporto a rischio in quanto ho i linfonodi inguinali reattivi un po' gonfi e dolenti. Ho letto che il periodo per un risultato definitivo è di 40 giorni. Ma navigando in giro ho letto che anche il test eseguito a 29 giorni è attendibile. Volevo sapere se è il caso di ripeterlo per mettere una pietra sopra a questa situazione o se già posso ritenere attendibile questo risultato ottenuto dopo 29 giorni. Grazie a chiunque mi darà risposta 

Un test hiv di quarta generazione e' gia' attendibile dopo tre settimane dal rapporto a rischio,sei hiv negativa.

Grazie per la risposta. Sono cose dette e ridette, ma si finisce per diventare ipocondriaci, anche se forse la cosa migliore da fare è evitare completamente certe cose ma purtroppo capitano incidenti come la rottura del preservativo. Mi ha messo il pallino una dottoressa, forse un po' esagerata, in quanto ho iniziato ad avere tutti i linfonodi un po' gonfi e soprattutto dolenti (inguine, ascelle e collo) fastidio alla lingua con annesso colore bianco. So che i sintomi non fanno la diagnosi, ma non mi spiego come mai siano ancora infiammati, per più di una settimana. Ho effettuato test per altre malattie sessualmente trasmissibili, citomegalovirus e mononucleosi, tutto negativo. Inoltre non ho ben capito se una malattia autoimmune come la tiroide di hashimoto possa compromettere in qualche modo il test (in teoria no in quanto ricerca l'antigene del virus). So che molta gente si trova nelle mie condizioni, non voglio farvi perdere tempo, ma mi rendo conto anche che l'ansia e la paura possano far scatenare cose senza fine. Inoltre ci tengo a precisare che ho rispetto per chi ha davvero il virus e per chi spende del proprio tempo per dare delle risposte nel forum. Grazie ancora e buona serata 

ho scoperto  l hiv  in sieroconversione  5 anni  fa a   15 giorni  dal contagio  con 2 prelievi  di  sangue.avevo  piu  di  1 milione  di copie  di  virus  nel  sangue...
ma  ho  avuto  febbre  a  39.5 per  5  giorni  che non  andava  giu  nemmeno  con  tachipirina.e  macchie  simil varicella.
adesso a  29 giorni   hai altro  che  la  sicurezza  del  risultato.  quindi  è  definitivo  

Grazie per la risposta. Spero che questo post possa servire anche a qualcun'altro che come me sta riscontrando problemi e paure simili. Purtroppo si leggono di casi di sieroconversioni tardive e un po' di preoccupazione rimane. Sto indagando per capire cosa succede, perché non si capisce il motivo di questi linfonodi infiammati. Vi ringrazio per le risposte. Buona giornata. 

Posso chiederti che tipo di prelievo? 

5 anni  fa  ho fatto  un  normalissimo  prelievo   come  si fa  per ogni tipo di   esame del sangue...  mi hanno  richiamato dopo 2 giorni  stessa cosa e   dopo  altre  2 giorni risultato  immediato  positivo in  sieroconversione perchè la carica  virale alle stelle in  quel modo  è la sieroconversione  in atto, mi hanno saputo dare  anche  un tempo massimo dal  contagio ed era anche lo stesso  tempo  che  io ho avuto  il rapporto  sospetto. piu o meno dai  15 ai  20  giorni prima.
ad oggi  con  il covid  bisogna  stare  attenti perchè essendo  un  retrovirus come  un infezione da  hiv. i linfonodi e  altri sintomi correlati che tu  indichi,   potrebbero essere proprio  da  positività covid  e non  hiv
  un test   a 29 giorni  è  piu  che  sicuro  anche  se  in fase di  conversione tardiva, che sinceramente   non  ho mai sentito perchè se  entra nel tuo corpo l hiv  lo vede subito  il test...  se lo era  5 anni  fa  con  il test elisa. di  prima  generazione di  trovare  la sieroconversione .a 16/20 giorni dall infezione...ad oggi dopo  29 giorni  sono certi al 200%

Sei stato preciso ed esaustivo, grazie mille 

Ho una domanda da porvi. Ho letto che la tiroide di Hashimoto non interferisce con i test. Ma anche questa è considerata una malattia autoimmune. Il test di quarta generazione rivela anche l'antigene, quindi in caso di malattia autoimmune, risulterebbe ugualmente positivo? Grazie

il test HIV  trova l antigene del Virus hiv...  per  avere  risultati per  problemi di  tiroide   devi fare altri  esami... che non hanno  niente a che vedere con  il test  hiv...
se  un  test  hiv  è negativo  non ce niente  che   influisca con  il risultato , solo  far fare  il test ad  un altra persona ... quindi  ti consiglio di fare altro  tipo di test ... con  l hiv  non  c entra nulla la tiroide.

No, scusami, forse non mi sono spiegata bene. Io ho un ipotiroidismo, è una malattia autoimmune. E alcune malattie autoimmuni ritardano la comparsa degli anticorpi dell'HIV. Sono un po' confusa su questo, che nonostante sia una malattia autoimmune, ho letto che comunque l'ipotiroidismo di Hashimoto non dovrebbe ritardare o "falsare il risultato" . Anche perché come hai detto l'antigene è una parte del virus e non c'entrano niente gli anticorpi. È solo che non si trova molto a riguardo e magari qualcuno poteva spiegarmi questa cosa. 

Il problema alla tiroide non ritarda l infezione da hiv e quindi non altera  test soprattutto quello di ultima generazione che è infallibile e non esistono falsi negativi o falsi positivi dovuto ad altri fattori... 
Se un problema tiroideo rallentasse l infezione. Avrebbero sicuramente studiato la cosa e l avrebbero usata per tutti quelli che sono stati contagiatibda hiv... 
Comunque se non ti fidi del test che è certo al 200% puoi aspettare un paio di mesi e rifarlo... Tanto non cambia nulla nel tempo... C'è gente che scopre di avere l hiv dopo anno dall infezione e altri che dopo 10 anni non fanno nessuna terapia 

Presumo siano solo delle paranoie le mie, come un po' quelle di tanti altri utenti qui con la paura del contagio. Ti ringrazio sempre per la risposta. Grazie  

il problema sta alla base di  tutto... ma  avere contratto HIV  e  saperlo e  prendere una  pasticca al giorno per tutta la vita, come  fa  il diabetico, come  fa  il cardiopatico e come fa chiunque  ha bisogno di una pasticca  per potere  vivere meglio, e che  tali MALATTIE  sono  più pericolose del VIRUS hiv, vorrei  solo capire cosa  vi smuove  nella  testa..
ad oggi  chi  ha  il virus dell hiv  e  prende   terapia  regolarmente,  ha una vita   identica di chi  è siero negativo. anzi piu controllata  anche  per eventuali altre patologie non correlate , in quanto  chi  è in terapia fa esami del  sangue e controlli  generali regolarmente. a differenza di chi  non ha nulla...
e ricordo che  chi ha  l HIV. e segue  il programma medico. ed  ha carica virale azzerata,  può avere  figli sani  nel modo  naturale quindi  facendo  sesso...non contagia  nessuno  in  nessuno modo ed ha la  stessa identica aspettativa di vita  di  chi  è sieronegativo...
quindi smettiamola con  la paura  di avere contratto  un  virus, ovviamente  preoccupiamoci di proteggerci durante  rapporti con  chi non conosciamo..
ma per favore.. se  il risultato di un test è negativo, smettiamola  di continuare ad avere paura che il test non sia  veritiero e che  sia  sbagliato..
 se  è NO  non  diventa SI  almeno che non  abbiamo avuto altri rapporti a rischio dopo  il test...

Hai ragione Andy e un dogma che ancora nn si e superato..a oggi ci sono cose peggiori e molto più difficile da gestire dell' HIV

Ragazzi che dirvi. Avete perfettamente ragione. Sicuramente voi ne sapete più di chi teme di avere il virus. Purtroppo ancora oggi si pensa che l'hiv sia un virus mortale e che riguardi solo certe categorie. Io ovviamente ho i miei motivi per essere preoccupata, come sicuramente tante altre persone. Ma come dici tu, l'unico modo è proteggersi e fare il test a tempo debito. Con questo non volevo né offendere né infastidire o altro, sia chiaro. E se così fosse chiedo scusa anticipatamente. Il fatto è che si sa ancora poco, e sicuramente sapere che un sieropositivo ha una vita normalissima, cambia la mia prospettiva come quella di tante altre persone. Se ne parla davvero poco, c'è poca informazione. Io stessa dopo la mia esperienza (non da me voluta in quanto si è rotto il preservativo) staró più attenta. Ho anche parlato con alcuni amici che si vivono il sesso molto apertamente e senza precauzioni e cerco di convincerli a fare il test, perché è giusto farlo soprattutto con dei comportamenti a rischio. Detto questo, vi auguro un buon pomeriggio e grazie per le risposte. 

il mio  intervento era per  farti capire che  devi essere serena  qualunque  sia  stato il responso  del test, il tuo negativo e  sono felice per te, ma  non bisogna a avere mai paura ed affrontare  ogni  situazione  in modo  corretti  fa bene  a  noi ed altri..
 ce chi  si  è infettato con trasfusioni. ad oggi  è quasi improbabile,ma non  bisogna farsi delle colpe sulle fatalità, e non  bisogna  avere  paura di  fare del sesso protetto con persone  sconosciute.
la situazioni  vanno  prese  nel momento che succedono e nel momento che  siamo sicuri di avere avuto  un  responso certo.
sull hiv  si  da  davvero poco , ce chi ancora oggi  dice HIV= AIDS  e non è corretto, si  è perso  la verità e la conoscenza su cosa siano le due cose distinte...
per il resto  posso solo dirti che  io vivo la vita da siero+ in modo  più felice di quando non lo ero

esatto lauretta  per  noi  ce  una terapia. ce  troppa  ignoranza  nel senso di non conoscenza di come sono le cose.. ancora oggi  quando dico di avere l hiv  ,mi guardano in faccia  e mi chiedono cosa sia...

Se ne parla poco perché viene visto ancora come un tabù.una colpa.o ti droghi o fai una vita promiscua ect.ma ti dirò io vivo a Cagliari e U=U l ho trovato scritto dietro a autubus.un cartellone sul retro..per cui l informazione c e e diverso chi nn vuole recepirla.ciao

Io non sapevo davvero tantissime cose e sto scoprendo cose che non sapevo. E tutti dovrebbero sapere certe cose, c'è troppa ignoranza. Molta gente la vede come una cosa lontana e appunto confinata a certe situazioni, ma non è così. Può succedere a chiunque. Sono contenta del fatto che la vita da sieropositivo sia una vita normale a tutti gli effetti, questo la dice lunga sui passi da gigante che ha fatto la medicina e la scienza negli anni. Ci vuole più informazione, ma non solo per le nuove generazioni, ma anche per gente della mia età (ho 30 anni) che sottovalutano questa cosa o considerano il rischio davvero basso,se non nullo.