Prelievo medico del lavoro, che fare?

Buonasera a tutti,
in questo giorni la mia azienda ha fissato un appuntamento dal medico del lavoro.
Lavoro nella ristorazione e dopo essermi informato con vari colleghi mi hanno confermato che oltre a controlli di routine mi verrà richiesto di fare sei prelievi di sangue e anche esami urine.
Ora mi domando, quali rischi posso avere nel mio settore per richiedere questi controlli? Non so quali parametri verranno analizzati sui miei campioni, ma potranno anche controllare se sono positivo all'hiv?
So bene che per legge ciò non è possibile, ma fidarsi a farmi prelevare dei campioni senza sapere poi cosa effettivamente analizzeranno? La privacy sarà seguita scrupolosamente secondo voi, oppure l'azienda che paga le visite sarà poi informata di tutto?
Chiederò info il giorno della visita, ma vorrei arrivarci preparato. Vi ringrazio in anticipo delle risposte e, in caso, delle vostre esperienze in merito.

Io non ho esperienze in merito , ma come tu sai già , è vietato dalla legge fare svolgere il test per l' HIV per lavorare . E poi se qualcuno non rispetta la la legge è obbligato a dire alla persona in questione che gli viene fatto fare il test per l' HIV . Nessuno può farti il test senza avvisarti e metterti al corrente . Poi come ti ho detto è vietato dalla legge fare svolgere il test per l' HIV per lavorare . Io posso dirti che quando lavoravo ho detto di mia iniziativa di avere l' HIV e l' azienda per cui lavoravo non poteva assolutamente essere messa al corrente dai medici per il lavoro che io ho l' HIV. I medici non possono assolutamente rivelare che noi abbiamo l' HIV senza che noi gli abbiamo dato il permesso di dirlo ad altre persone .

Cioè , quando lavoravo ho detto di mia iniziativa al medico del lavoro che ho l' HIV . Non siamo obbligati a dirlo però io al medico del lavoro l' ho detto di mia iniziativa . Però poi il medico del lavoro non poteva assolutamente andare a dire all' azienda che io ho l' HIV . Senza avere il nostro permesso non possono assolutamente dire all' azienda lo stato sierologico di una persona .

Cioè , senza il nostro permesso nessun dottore compreso il dottore del lavoro può andare a dire all' azienda il nostro stato sierologico .

Grazie Monza 71, temevo questo mio quesito finisse nel dimenticatoio..
Purtroppo il medico del lavoro ha un rapporto/amicizia personale col titolare, che incarica il suo studio per 200 (?) visite aziendali.
Temo che le 'confidenze' in questo caso possano oltrepassare la professionalità, ahimè..
Comunque valuterò cosa fare, in caso estremo chiederò di evitare prelievi. In questo periodo ho già tante preoccupazioni a cui pensare, non vorrei pensare anche a questa

Non possono farti il test hiv ....tranquillo.

Anch'io lavoravo nella ristorazione e al tempo facevano la tessera sanitaria con esami sangue e feci....facevano i test epatiti se trovavano le transaminasi mosse e facevano il test TBC tubercolosi col test dei 4 puntini . e facevano il test sifilide.Per le feci cercavano la salmonella. Poi la tessera sanitaria con esami descritti e' stata abolita.

Per quanto riguarda il test HIV Ne ero certo per quanto riguarda la legge.
Pure io ai tempi avevo fatto il libretto sanitario per lavorare in ristorante e sinceramente mai avuto problemi a riguardo.
Ora invece vorrei tutelarmi un po' di più, tutto qua
Comunque grazie mille della risposta, buona serata, a presto VERO

Solo chi ha accesso alla tua scheda medica personale elettronica puo' vedere che hai contratto il virus hiv , ad esempio il tuo medico.O un qualsiasi altro medico che apre la tua cartella personale. Io per quasi 10 anni ho avuto la segretatura con password della mia scheda medica personale per cui poteva visionarla solo il mio medico .(Ero ossessionato che qualcuno lo venisse a sapere) Poi ho avuto il diabete , cosi' me la sono fatta togliere da minimo 3 anni , perche' gli specialisti o altri medici che non fossero il mio medico ,non potevano visionarla.Mi consola sapere che chi visiona la mia cartella medica personale e' obbligato ad avere il massimo riserbo e non possono condividere le informazioni mediche con nessuno che non sia un medico.